BOTTLE FLIPPING: MEME CAPOVOLGENTE

Vi sarà sicuramente capitato (mi rivolgo ai lettori più giovani) di trovarvi di fronte ad una semplice bottiglia di plastica quasi vuota, con l’irrefrenabile voglia di farla ruotare a mezz’aria. Niente di anormale, anche se fino a qualche anno fa , da una bottiglia si beveva soltanto. Questo comportamento, è infatti diventato un’abitudine per molte persone ,in particolare adolescenti.

Tutto nasce da una “challenge”, una prova di abilità, che è stata presentata sul web, e che si è diffusa in maniera smisurata, diventando uno dei più travolgenti fenomeni di internet.

Si tratta del “water bottleflipping”, l’azione di far eseguire una rotazione di 360° ad una bottiglia, facendola atterrare sulla base. Giochino divertente, non così innovativo e straordinario a pensarci bene, che però è stato  ingigantito da mezzi di diffusione a cui tutti hanno accesso, e che si presenta come qualcosa di semplice e health-e-child.org fattibile all’ interno di un ritaglio di tempo della propria giornata. Quest’ ultima caratteristica  ha spinto masse di giovani a cimentarvisi, filmando e condividendo la loro prestazione, ovvero il loro mezzo di partecipazione alla vita della comunità virtuale.

Il tutto è cominciato da un talent show  di una scuola americana di  Charlotte, nel North Carolina, dove un diciottenne di nome Mike Senatore  lo ha eseguito, rendendolo per la prima volta un esempio di arte performativa (arte dell’azione). Davvero euforica è la reazione dei compagni al gesto, che viene acclamato come qualcosa di canadian pharmacy online sensazionale.

Ecco quindi, che un innocuo passatempo diventa qualcosa di virale, capace di influenzare le nostre abitudini di vita. Infatti, molti ragazzi/e hanno reso l’azione sempre più frequente, mostrandola a casa, fuori, a scuola, e facendo lamentare  molti docenti del fastidioso e continuo tonfo sordo delle bottigliette di plastica. Critiche come queste si hanno in particolare negli Stati Uniti, dove alcuni istituti scolastici hanno perfino vietato la challenge. Inoltre, profili facebook , e quindi gli specchi dello stile di vita di molte persone, sono stati  riempiti di video del “flipping”, seguiti da “ dab”(altro gesto diffusosi nella cultura giovanile come segno d’affermazione e superiorità).

La sociologia ci fa conoscere l’ intero fenomeno canadianpharmacysites.com come un “ meme”, un qualcosa esprimente un’informazione replicabile dalla mente umana, e quindi come un comportamento passeggero. Questo infine, come altre passate fisime da social network, si pensi l’ ”Harlem shake”, la “mannequinechallenge”, i “ChuckNorrisfacts”, è solo una prova  della natura facilmente condizionabile della nostra psiche, in quantotendiamo ad emulare ciò che è collettivamente riconosciuto come accettabile.

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