Chi legge vive 5000 anni

Cosa è la lettura? Potremmo semplicemente dire che si tratta dell’azione di decifrare un testo scritto . Ma è veramente tutto qui? La maggior parte dei ragazzi quando pensano alla lettura, non pensano ad una definizione enciclopedica. Al giorno d’oggi probabilmente viviamo una realtà che vorremmo sognare e sogniamo realtà che vorremmo vivere. Ecco come considero la lettura: un sogno reale. Mi spiego meglio: quando leggiamo un libro, la prima cosa che iniziamo a fare è immaginare. Immaginiamo i colori, i suoni, gli odori, i personaggi e le emozioni. Pensateci bene, immaginiamo le emozioni, qua sta la chiave di tutto. In realtà le emozioni non si possono immaginare, si vivono e basta, ma quando leggiamo viviamo le emozioni di un contesto illusorio e fantastico.
Grazie ad un sondaggio effettuato al “liceo scientifico G. D’Alessandro” ho notato con piacere che ben l’83% dei ragazzi campione ama leggere.

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La risposta più frequente alla domanda “perché ti piace leggere?” è stata ” posso attraversare tante realtà diverse”. Come dice lo scrittore italiano Umberto Eco: “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni” . Poter  essere protagonista indiretto di miliardi di storie in maniera tale da evadere da una vita a volte monotona, rende la lettura sempre più affascinante.
Ovviamente leggere permette anche di ampliare le proprie conoscenze, migliorare il proprio linguaggio ed imparare a pensare.
Un’altra richiesta per i ragazzi è stata di segnare il loro genere letterario preferito. In questo caso non sono rimasta stupita nel vedere che i generi che hanno riscosso maggior successo  sono stati quelli dove la suspense ed il pericolo sono all’ordine di pagina,  confermando la necessità dei giovani di allontanarsi dalla noiosa routine quotidiana. Ma noi ragazzi abbiamo veramente bisogno del pericolo per essere soddisfatti della nostra vita? Perché una vita tranquilla non è soddisfacente?

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Un altro genere che si è distinto in particolare è stato il fantasy. Tanti adolescenti sognano di vivere storie fantastiche e di immedesimarsi in qualsiasi strano personaggio. Oppure i romanzi rosa; il vivere storie d’amore alla Federico Moccia e trovare la propria anima gemella.
Quasi nessuno dei ragazzi ha citato però opere classiche di tema storico o sociale.
Il mio timore è che pian piano non verremo più educati a questo genere di lettura. Qualsiasi classico, dopo essere stato affrontato a scuola, viene visto come un obbligo e non come piacere. In realtà il pensiero che le letture scolastiche siano da scartare si sta diffondendo sempre più. Il rapporto tra noi ragazzi e la scuola si è trasformato da “ voglia d’imparare” a completo obbligo.
“Non si nasce con l’istinto della lettura come si nasce con quello di mangiare e bere… bisogna educare i bambini alla lettura”. Partendo da questa frase di Gianni Rodari, pongo un’altra domanda: credete che si educhi abbastanza alla lettura?
La mia risposta è no. Viviamo in un periodo storico dove la tecnologia viene messa al primo posto. Qualsiasi adolescente sa chi sia Steve Jobs ma in pochi conoscono Louisa May Alcott.
Perfino il modo di leggere è cambiato. Sono stati introdotti sul mercato gli “e-book”, una specie di tablet compatti dove puoi comprare e leggere qualsiasi tipo di libro.
In realtà non condanno questo formato elettronico, credo sia comodo e spesso anche economico. Il contrario fanno invece, i ragazzi del liceo. L’89% degli studenti preferisce il formato cartaceo.

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Le motivazioni più frequenti sono state: “per l’odore piacevole della carta”, “il piacere di sfogliare le pagine” e “per evitare problemi alla vista”. In un certo senso non posso dar loro torto, l’odore della carta ed il contatto con le pagine macchiate d’inchiostro è insostituibile, dall’altra parte però, so quanto leggere utilizzando un cartaceo sia più impegnativo. Effettivamente forse è proprio questo che lo rende più “nobile” ed affascinante. Anche questo fa parte delle tante bellezze della lettura.
Per concludere vorrei sottolineare ancora una volta, quanto sia importante leggere ed invito le scuole, i genitori, gli insegnanti, gli amici a far scoprire pian piano ogni parte, ogni angolo ed ogni canto di questo bel mondo apparentemente infinito. Il mondo dei libri è come il mondo dei bambini, pieno di cose sconosciute e di confini inesplorati. Da alunna, da figlia, da studentessa e da amica posso confermare quanto questa realtà che non esiste mi abbia influenzata nella vita di tutti giorni rendendomi capace di affrontare tante situazioni. E per ultimo spero che almeno uno dei lettori di questo articolo “decisamente non professionale”, sia riuscito a trovare in se stesso, un piccolo lettore, “decisamente non professionista”, che lo guiderà in un paradiso pieno di esperienze.

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