Crocifissi e tanta polemica

Il ministro ha dichiarato che rispetto al crocifisso preferirebbe vedere nelle aule “una mappa geografica del mondo, un richiamo alla Costituzione e agli obiettivi dello sviluppo sostenibile”.

In Italia  la cosa è piuttosto sentita ,molti giornali e trasmissioni televisive ,ne hanno parlato, girando vicino alla vera situazione: qual è la situazione in Italia?

L’Italia, sembra avere una posizione unica in Europa per quanto riguarda la presenza del crocifisso nelle scuole.

Il consiglio di stato ha stabilito che i regi decreti degli anni Venti in materia sono da considerarsi ancora in vigore e che, in generale, la presenza del crocifisso nelle aule delle scuole pubbliche era compatibile con il principio di laicità. Tuttavia, ha giudicato la presenza del crocifisso come una offesa ai principi di laicità e di imparzialità dello Stato,ovvero al principio di libertà di coscienza di coloro che non si rivedono in questo simbolo, e ha rigettato la tesi esposta dal Consiglio di Stato nel parere del 1988.

Nel resto dei paesi europei invece, è possibile trovare simboli nelle scuole pubbliche di alcuni degli Stati membri in cui la questione non è stata specificamente regolamentata quali: la Spagna, la Grecia, l’Irlanda, Malta, San Marino e la Romania.

In conclusione; l’Italia è uno dei pochi Paesi europei a prevedere che, a norma di legge, il crocifisso sia esposto nelle scuole. In altri Stati questo accade, ma non è una questione disciplinata dalla normativa. Oltre al nostro Paese hanno norme in materia anche Austria, Polonia, alcuni comuni  della Germania e alcuni comuni svizzeri.

 

 

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