Genitori VS Figli

Alcuni giorni fa, l’Italia è venuta a conoscenza di un fatto sconcertante: due ragazzi, due amici, “due fratelli”, hanno ucciso i genitori di uno di questi; la causa: si lamentavano dei pessimi voti presi a scuola dal figlio. Da qui si è scatenata una polemica che, oltre a discutere materialmente sul delitto di questi due coniugi, è sfociata oltre ampliando il campo della discussione. Si è parlato direttamente di noi, i giovani, gli adolescenti in particolare, e del perchè abbiamo un così difficile rapporto con i nostri genitori. Ora, prendendo spunto da quest’episodio doloroso e terribile, che certamente ci ha scossi tutti e ci avrà fatto riflettere proprio sul PERCHE’ questo figlio è arrivato a concepire l’idea di ucciderli, oltretutto coinvolgendo anche l’amico, passiamo a discutere della questione vera e propria: perchè, appunto, abbiamo un così arduo rapporto con i nostri genitori? A chi non capita di scontrarsi con la propria madre o il proprio padre, anche per motivi stupidi come il non tornare troppo tardi a casa la sera o il non stare troppo tempo davanti il computer, lo smartphone, la televisione. Sono cose comuni che sono sempre avvenute nella storia della nostra società: una lotta generazionale, la quale, probabilmente, sarà l’unico e vero conflitto che si perpetuerà per anni e anni. Una lotta causata da tanti fattori, ad esempio il poco dialogo tra noi e loro o un differente modo di pensare che è anche dettato dal diverso periodo storico in cui viviamo, e così di seguito. Il principio di tutto si fonda su un fatto fisiologico, ossia il cambiamento del nostro corpo. Arrivati ad una certa età il nostro organismo muta, cresce, va per diventare “grande”, adulto, e con lui cambia la nostra mente; vogliamo avere la nostra indipendenza, vogliamo essere trattati da adulti, vogliamo che la nostra voce si faccia sentire, e tutte queste necessità  portano a scontrarci con le persone che ci stanno accanto da quando siamo nati, i genitori ovviamente. Con loro s’inizia a instaurare, in casi estremi, una vera lotta, che sicuramente è frutto di incomprensioni: si inizia a litigare su ogni cosa, si inizia ad escluderli dalla nostra vita, e noi, durante questa fase della nostra esistenza, diventiamo come i bruchi quando si trasformano in farfalle: così come questi si racchiudono in un loro involucro,  noi ci serriamo dentro un nostro baccello, dove guardiamo dentro noi stessi per cercare chi siamo, per cercare la nostra vera identità, la nostra posizione nel mondo. L’abbiamo scritto poco fa: subiamo una serie di mutamenti nel nostro organismo, ma soprattutto nella nostra psiche, perciò siamo costantemente alla ricerca di sapere qual è il nostro ruolo nella società. E qui c’è un paradosso: se siamo alla ricerca di questo,SocialTrusts.com perché ci opponiamo così tanto ai nostri genitori quando la risposta ai nostri problemi sta nel loro supporto? È assurdo, appunto, ma è così! Infatti, nonostante abbiamo bisogno di aiuto, ci distacchiamo da chiunque ce lo possa offrire e, paradossalmente, se ci facciamo caso, continuiamo in questo modo per tutta la vita, diffidando dal cercare aiuto riguardo i nostri problemi interiori. Stranamente, però, durante l’adolescenza cerchiamo di confidare i nostri problemi a chi ci è più vicino, i nostri migliori amici, quasi ad instaurare con loro un rapporto di solidarietà e di confronto con chi è nella nostra stessa situazione, trascurando la figura dei nostri genitori. Preferiamo esporre i nostri problemi a qualcuno che, come noi, si pone gli stessi quesiti o che non ci conosce abbastanza bene, piuttosto di confidarci con nostra madre o nostro padre, persone che hanno vissuto le stesse cose e che conoscendoci ci possono aiutare. Con questo non vogliamo sminuire la figura degli amici che sono fondamentali nella vita di chiunque, anzi, sarebbe tragico non averli. Sembra, quindi, che nutriamo una certa “sfiducia” (se così la possiamo chiamare), la quale, in realtà, non è altro che una conseguenza del nostro bisogno di indipendenza. D’altro canto, è pur vero che la mancanza di dialogo tra genitori e figli non è solo causa di questi ultimi, ma anche dei primi che, o non s’interessano o non si approcciano nel giusto modo. Infatti, quante volte un litigio con papà o mamma è potuto scoppiare a causa di una scorretta interpretazione da parte di uno di loro. Ecco, allora, che il problema si potrebbe risolvere semplicissimamente in un modo, ovvero cercare più attentamente di coltivare la comunicazione e di farla diventare un mezzo di conforto, di dialogo, invece di trasformarla in una arma. Solo se entrambe le parti imparassero a comunicare di più, non avverrebbero episodi come quello citato all’inizio, che di sicuro non è riconducibile alla vita dei due ragazzi fatta di videogiochi e di spinelli occasionali, ma ad una assenza di dialogo che ha portato il figlio delle vittime all’esaurimento (considerato che solo un pazzo potrebbe arrivare a contemplare l’omicidio, ovviamente senza contare le possibili sfaccettature del caso, ad esempio la legittima difesa). In conclusione, cerchiamo di metterci ognuno nei panni degli altri, perché la vita è sempre più nuova per noi figli, ma noi figli diventiamo sempre più un’avventura sconosciuta e laboriosa per i nostri genitori, senza contare il fatto che ogni secondo passato con loro è più prezioso dell’oro più puro.

 

Add a Comment