Risultati del primo sondaggio

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Dopo aver esaminato attentamente le risposte aperte relative al sondaggio somministrato il 20 marzo alle classi del terzo piano, siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla generale serietà con cui è stato svolto (nonostante non siano mancate risposte poco rispettose nei confronti del sondaggio e dell’argomento trattato). Il sondaggio comprendeva quattro domande a risposta multipla, dove venivano affrontati temi attinenti agli omosessuali e ai loro diritti nel nostro paese.

RISPOSTE MULTIPLE

Circa il 50 % degli studenti ha dichiarato di essere favorevole e sostenitore dei matrimoni gay. Questo è un fattore parecchio positivo e inaspettato, che si conforma all’ idea di società in cui tutti gli uomini civili vorrebbero vivere. Ogni persona infatti, deve avere la possibilità di vivere il proprio amore e la propria sessualità senza essere ghettizzato e/o giudicato. Il matrimonio, visto come simbolo dell’unione tra due persone, deve immancabilmente essere un diritto per tutti. E’ notevolmente positivo che questa necessità si sia riscontrata nei nostri coetanei, che sono soliti avere un atteggiamento particolarmente discriminante nei confronti delle coppie omosessuali. Piuttosto preoccupante invece, è la risposta data relativamente alle adozioni. Più del 45% dei ragazzi ha evidenziato la propria posizione contro l’affidamento di bambini a coppie gay, mentre solo il 12% dichiara di essere a favore. In questo si è constatata una mentalità retrograda, che preferisce affidare gli infanti a eterosessuali, piuttosto che omosessuali, nonostante i primi siano in condizioni deteriorate e non congrue ad una famiglia “normale”, in grado di crescere un figlio. Le nuove generazioni sembrano essere ancora influenzate da questa mentalità appartenente alle vecchie generazioni, che dovrebbe essere sradicata, garantendo un futuro migliore per tutti: bambini,  e coppie omosessuali desiderose di crescere un figlio. Per quanto riguarda la natura delle inclinazioni sessuali, il responso dei ragazzi è stato piuttosto interessante, in quanto la maggioranza, ovvero il 40%, sostiene che la natura omosessuale sia da ricercare alla nascita dell’uomo (anche se qualcuno ritiene opportuno precisare che la si può percepire durante il corso della vita, e quindi relativamente tardi, nonostante sia una caratteristica che nasce insieme all’ uomo) e durante la crescita. Il 25% pensa sia un’ inclinazione che nasce insieme all’individuo, mentre il 35% pensa sia una tendenza che si acquisisce durante lo sviluppo. Su questo preciso argomento riteniamo di non doverci esprimere, dato che non è possibile stabilire con precisione, quando e se ci sia un momento preciso in cui l’uomo si accorge di avere tendenze omosessuali. Per quanto concerne, invece, la domanda attinente alla civilizzazione dell’Italia sui diritti degli omosessuali, la quasi totalità dei ragazzi, l’80 %, ritiene che il nostro paese non sia ancora conforme agli altri Stati più civili. Noi condividiamo a pieno questo risultato, poiché è vero che il nostro paese non si è ancora uniformato allo sviluppo culturale di molte nazioni. Si spera che un giorno si possa arrivare ad avere, soprattutto in Italia, una maggiore tolleranza verso gli omosessuali e le conseguenti coppie e che non vi sia più, almeno parzialmente, questa paura del diverso diffusa un po’ dovunque. Piuttosto, il 10% dei nostri giovani crede che l’Italia sia un paese che lasci vivere serenamente gli omosessuali senza troppe restrizioni da parte di alcun ente o persona. Il restante 8% non ha espresso alcun giudizio su ciò sostenendo che tale tematica sia di secondaria importanza rispetto ad altre problematiche che il nostro paese sta o deve cercare di risolvere. Dando uno sguardo al quadro generale dei risultati, possiamo solo ribadire quanto sia importante garantire agli omosessuali i loro giusti diritti, senza giudicarli, disprezzarli ed emarginarli essendo tutti uguali a noi anche se hanno diverse tendenze sessuali rispetto alla maggioranza. E’ necessario, inoltre, che il nostro Paese si adatti agli stati più sviluppati non potendo più trattenersi in questa sua vecchia visione così antiprogressista.

RISPOSTA APERTA

La parte finale del questionario, invece,  permetteva di esprimere pareri liberi. In linea di massima, quasi la totalità del campione ha manifestato il proprio disgusto nei confronti di un paese non  ancora conforme ai diritti già riconosciuti nei paesi più sviluppati. Ha puntualizzato, inoltre, quanto sia importante considerare tutti gli esseri umani uguali tra loro e che le inclinazioni sessuali non possono e non devono fare la differenza. Queste opinioni ci hanno fatto riflettere su come le nuove generazioni siano già sensibilizzate alle norme del vivere civile, che prescindono dagli orientamenti  sessuali delle persone. Il cambiamento, dunque, dovrebbe essere già alle porte, considerando che le nuove generazioni sostituiranno le vecchie, che purtroppo non erano ancora pronte ad un mutamento di questo tipo.  Se da una parte abbiamo riscontrato il favore in tutto e per tutto nei confronti degli omosessuali (compresi matrimoni e adozioni), dall’ altro non sono mancati pareri differenti a questo e a volte ambigui. Ad esempio, c’è chi è infastidito dalle effusioni in pubblico; c’è anche qualche romantico che si sofferma sull’ universalità dell’amore; è emerso anche qualcuno che si ritiene a favore dei gay e dei loro diritti ma considera insensate e alle volte anche ridicole alcune manifestazioni loro appartenenti, come i gay pride. Alcuni ritengono che nell’ultimo periodo si parli troppo di omosessualità, tanto da essere diventata addirittura quasi una moda esserlo e parlarne; in molti poi attribuiscono i diritti omosessuali non riconosciuti alla Chiesa e alla sua influenza nel nostro Paese: pensano dunque sia necessario scindere Stato e Chiesa. Qualcuno avanza la proposta di dover aumentare l’informazione e la sensibilizzazione riguardo queste tematiche di grande importanza, a loro parere scarsamente diffusa. Più radicale e ambigua è invece l’opinione di qualcuno che interpreta l’omosessualità come una “possessione dell’anima da parte di Satana”, risolvibile solo con un contatto divino.

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