Traviata in aria di protesta al Massimo di Palermo

Orchestrali, coro e corpo di ballo del Teatro Massimo hanno manifestato, in questi giorni, il loro disagio sul palcoscenico, prima di andare in scena. Con l’ausilio di uno striscione, i sindacati chiedono una maggiore competenza e le dimissioni del direttore artistico, contestato per mancanza di «competenza, passione e apertura verso le masse artistiche». L’orchestra ha deciso di non indossare il normale abito; anche i costumi e la scenografia riflettevano l’idea di protesta, attraverso l’utilizzo di un’intera parete di specchi e pochi elementi di scena. Questa scelta, però, si è forse rivelata poco efficace ai fini dell’intento comunicativo ed ha in qualche modo generato un leggero disagio negli spettatori. Comunque brillanti nei loro ruoli Mariella Devia (Violetta Valéry), Stefan Pop (Alfredo Germont) e Simone Piazzola (Giorgio Germont) per i quali, nonostante la più che sentita protesta, gli applausi del pubblico hanno energicamente e a lungo riempito il teatro.
Ilaria Prizzi 

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