Un incubo o una realtà?

Sembrava una giornata normale, come tutte le altre, insieme ai miei amici stavamo tornando a casa dopo la scuola, ma la giornata serena ben presto si è trasformata in un incubo: un attimo, un lampo improvviso, interminabile quello in cui un motorino ci ha investiti, lanciandoci in aria e per colpa della forza di gravità ci trovammo scaraventati a terra. Ho avvertito sensazioni di paura tremenda, di rabbia per quello che era successo e che non sarebbe dovuto accadere. In quel momento non ho sentito più nulla, ho cercato di rialzarmi ma i miei tentativi erano del tutto inutili, le gambe non mi reggevano, la gola era secca e l’uomo sul motore ha contribuito ad aumentare la mia frustrazione! Con arroganza, ci accusò di avere la colpa di tutto, perché, a suo dire, avevamo attraversato la strada distrattamente… ma la dinamica non era stata questa, tanto è vero che una macchina si era fermata per farci attraversare, mentre lui ad alta velocità superava la macchina, travolgendoci e  scivolando lui stesso vorticosamente sull’asfalto faceva strike con i nostri corpi; così siamo finiti tutti a terra e, paradossalmente, quando è arrivata l’ambulanza,  soccorsi non sono stati noi giovani feriti, ma soltanto lui che aveva provocato l’incidente. Ancora scossi, assistiti dai nostri genitori siamo stati condotti in ospedale dove il referto è stato di diffuse contusioni e una settimana di assoluto riposo. E adesso, ripensando all’episodio, mi domando se l’esperienza che ho vissuta è stata un incubo o una realtà?
Emilia Gibbisi 

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