Caos al festival di Sanremo: in due minacciano di suicidarsi.

Non è andato nel migliore dei modi la 64esima edizione del festival della musica italiana. Mentre il conduttore Fabio Fazio stava introducendo la prima puntata con un discorso riguardante i problemi del paese, il sipario dell’Ariston si è bloccato. Due manifestanti, inerpicati su un’impalcatura, hanno minacciato più volte di buttarsi giù, chiedendo al conduttore di leggere una lettera che esplicava la loro difficile condizione lavorativa. I due si sono fatti portavoce di diversi ex lavoratori del Consorzio del Bacino Napoli Caserta che da 16 mesi risultano non essere più retribuiti. Ritornati in sé, i due si sono allontanati dall’impalcatura e Fazio, interrompendo il suo monologo, ha letto una parte della missiva in diretta.
Non essendo stato chiarito in quella occasione il mistero sugli operai napoletani, i due, successivamente, sono stati ospiti  di Barbara D’Urso a Domenica Live. Ecco una sintesi dello spezzone a loro dedicato come riportato da Televisionando (supplemento alla testata giornalistica Tuttogratis).
Secondo la  ricostruzione di Antonio,  “
Siamo partiti in quattro da Napoli con una macchina: siamo arrivati verso le 16, non avevamo i biglietti“. Sempre Antonio dice che ne ha comprati due, gli ultimi che aveva il bagarino. “I soldi li abbiamo messi insieme facendo una colletta tra 150 persone, ognuno ha messo la cifra che voleva, un euro, due euro, cinque euro. Avevamo 600 euro scarsi per fare questa cosa a Sanremo. Non eravamo sicuri di trovare i biglietti, ma di sicuro con la mia rabbia ci entravo, fingendomi uno che consegnava le rose o mettendo una tuta del 118“. “Questa sarebbe stata una truffa“, replica la D’Urso, ma Antonio risponde che il problema è che non portano soldi a casa da 16 mesi e “volevamo far arrivare questa voce comunque: a casa mia non si può mangiare, e tu sai bene che 16 mesi a Napoli è un tempo lungo“. Come se non portare a casa lo stipendio da quasi un anno e mezzo fosse meno lungo in qualsiasi altra regione d’Italia; “Sedici mesi tutti i giorni a lavorare senza stipendio?“, chiede l’intervistatrice; “Sì”, confermano gli operai.

Parte poi un servizio che li accusa di aver preparato il tutto. “Se questo consorzio ha assunto veramente gente si deve vergognare“, dice la giornalista Francesca Barra al ritorno in studio, e stavolta a rispondere è tale Ciro: “Quando noi svolgevamo servizi di raccolta per il Comune e il consorzio (che gestiva le discariche) aveva i soldi per pagare andava tutto bene, quando hanno chiuso le discariche il consorzio ha finito i soldi…. noi vogliamo la dignità, e speriamo che il governo non si inventa una tassa pure sulla dignità“.

Sicuramente è un fatto gravissimo quel che accade a molti lavoratori dipendenti italiani, ma è davvero necessario in questo paese finire in TV per risolvere tali problemi?

Marco Di Gregorio e Giuseppe Buttafuoco

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