EMERGENZA SUD: RISCHIO POVERTA’- di Elisa Sciortino e Maria Laura Tarantino

LA GRECIA NONOSTANTE IL DISASTRO ECONOMICO SI PONE AL DI SOPRA DEL “SUD”.

Il Mezzogiorno è materialmente povero. Nel “Sud” sono a rischio di povertà 39 famiglie su 100. Per l’Italia meridionale sembra essere vicina una caduta precipitosa verso condizioni di miseria assoluta.
I livelli di reddito del “Sud” sono circa la metà del reddito pro-capite della Grecia, e anche il tasso di disoccupazione sembra essere inferiore rispetto a quello del Sud.
Il Mezzogiorno difatti resta abbandonato a se stesso. Secondo quanto rivela il Censis, al sud si registra un vero impoverimento del mercato del lavoro, ma anche il progressivo smantellamento delle imprese e così anche l’aggravarsi delle distanze sociali.
Clientelismi , intermediazioni improprie nella gestione dei finanziamenti pubblici,
leggi -mazzette e corruzione non fanno altro che aggravare la situazione.
Ben il 70% di disoccupazione interessa soprattutto i giovani.
Gli investimenti per favorire la formazione dei giovani nel nostro paese sono stati ridotti in maniera drastica producendo un tasso di abbandono scolastico del 21% mettendo a rischio il futuro dei giovani. Investimenti del tutto inesistenti anche nel campo della sanità con il conseguente spostamento dei residenti meridionali in altre strutture ospedaliere per ricevere cure adeguate.
Piani di governo poco chiari, una burocrazia lenta nella gestione delle risorse pubbliche, infrastrutture scarsamente competitive e un forte razionamento del credito hanno indebolito il sistema economico del Mezzogiorno fino quasi a spezzarlo.
Il Censis non usa mezze parole per fotografare la condizione del Mezzogiorno. Non può. Lo impedisce la cruda realtà di dati, in parte noti in parte no, che certificano l’aumento del divario tra nord e sud e diminuiscono la speranza di ridurlo in tempi non troppo lontani.

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