Guerra Russia – Ucraina, la paura tra i giovani

Oggi, 24 febbraio, i telegiornali e il web sembrano parlare di un solo argomento: l’invasione verso l’Ucraina da parte della Russia, avvenuta in seguito al riconoscimento delle repubbliche separatiste del Donbass. Il contrasto tra i due paesi non è scoppiato all’improvviso, ma va avanti da ben otto anni: quando nel 2014 Mosca invase la penisola di Crimea. L’attacco, ordinato la scorsa notte da Putin e avvenuto nella città di Kiev, sta generando tensione fra i giovani, che hanno varie opinioni a riguardo, Emanuele risponde così.

Cosa ne pensi della situazione che si sta verificando in Europa Orientale durante le ultime ore?

“Sono molto preoccupato, dato che si tratta di una situazione tesa e complicata, soprattutto per le persone che si trovano in loco, come gli Ucraini. Però secondo me è molto un gioco di ruoli: i russi vogliono fare vedere che in quella regione comandano loro, senza che nessuno li disturbi”.

Credi che tutto ciò si possa trasformare in un conflitto che coinvolga globalmente tutti i paesi?

“A parer mio, Putin vuole solo avere il controllo di quelle regioni, e forse di tutta l’Ucraina, ma non sta cercando di scatenare un conflitto mondiale, che peraltro le altre nazioni nemmeno possono permettersi. La situazione potrebbe inasprirsi ulteriormente, ma non arrivare a livelli terribili che immaginiamo, con scenari apocalittici di guerre nucleari o altro. Principalmente confido sul fatto che i capi di stato abbiano il buon senso di non mobilitare nessun tipo di manovre militari”.

Dal punto di vista economico, gli altri paesi sono in grado di affrontare il conflitto?

“Considerando i due anni di pandemia che hanno disintegrato l’economia e la società mondiale, sicuramente no. Tra l’altro non bisogna togliere dalla mente che l’economia odierna è talmente complessa che ogni paese dipende dagli altri: quello che avviene in Russia o in Ucraina, ha gravissime ripercussioni a livello globale. In un mondo ormai globalizzato, i rapporti internazionali sono di fondamentale importanza e se ne affonda uno, affondano tutti”.

In conclusione, dopo gli ultimi due anni, si spera di non raggiungere una situazione che potrebbe generare ulteriori vittime a livello mondiale e creare più panico di quello che già viviamo.

(Giulia La Punta e Martina Galeazzo)

 

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