Il progetto del mercatino del libro usato “Vivere come Volare” è un’iniziativa promossa da alcuni ragazzi del liceo scientifico  D’Alessandro di Bagheria. Si svolge tutte le domeniche a Villa San Cataldo, andando lì si trovano sempre i quattro ragazzi che se ne occupano: Antonino Aiello, Giuseppe Gurrera, Jacopo Catalano e Victoria Barone; saranno disponibili ad aiutare chiunque a trovare il libro che fa al caso loro.

Le modalità sono semplici: in cambio dei libri che non si leggono più se ne possono prendere di nuovi, oppure dando   una semplice offerta libera. Il progetto ha l’intento di far avvicinare alla lettura quante più persone possibili. Si possono trovare libri di ogni genere e di qualsiasi epoca, nessun libro è mai nuovo, ma è appartenuto a qualcun altro che lo ha donato.

 

Intervistando i ragazzi del mercatino siamo riusciti ad avere qualche informazione in più.

 

Com’è nato tutto?

 

Giuseppe: Il progetto è nato da un’idea della biblioteca itinerante di Palermo a cura di Pietro Tramonte, noi la frequentavamo e ci proponeva sempre di continuare questa iniziativa del mercatino del libro usato, noi l’abbiamo accolta e lui ci ha donato un bel po’ di libri inizialmente e il resto è venuto da se.

 

Siete al quinto anno, è un bel impegno.

 

Giuseppe: Si, è un impegno che prendiamo volentieri perché è una cosa che dovrebbe partire da noi ragazzi, cioè è meglio che prendiamo noi in mano la sezione culturale giovanile, è una cosa a cui teniamo.

 

Viene molta gente?

 

Giuseppe: Sì, quando c’è bel tempo soprattutto. Però abbiamo avuto una risposta positiva dalle persone, soprattutto dalla comunità che legge, ci hanno donato libri. Alcune persone  ci dicevano: “Non voglio distaccarmi dai miei libri” però poi ci sono venuti a portare i libri, vedendo quanto ci tenevamo.

 

Chi siete in tutto?

 

Giuseppe: Siamo 4, siamo sempre dello scientifico 5D (Giuseppe Gurrera, Victoria Barone, Antonino Aiello e Jacopo Catalano).

 

Con il ricavato che ci fate?

 

Giuseppe: Noi finora lo abbiamo utilizzato per finanziare il progetto, per espanderci, che sia materiale pubblicitario o in futuro magari rifornimento di libri qualora ne avessimo la possibilità, anche se l’iniziativa nasce senza scopo di lucro. Le modalità del mercatino sono queste: c’è un’offerta libera, uno scambio libero, che può essere o l’uno o l’altro, e secondario che le persone debbano portarci tutti i libri che non leggono più che hanno in casa.

 

Rapportarsi con la gente è difficile, voi avete trovato questa difficoltà?

 

Giuseppe: No, in realtà.

 

Victoria: Partendo dal presupposto che si condivide una passione si è più facilitati alla comunicazione, c’è anche da dire che sono venute persone di tutte le età, fino alle persone più anziane ai bambini, vedere anche i bambini che provano ad approcciarsi ai libri e provare a leggere insieme ai genitori è una cosa molto bella. Il rapporto con la gente è stato molto aperto, spontaneo, abbiamo parlato non soltanto di libri in quanto tale, ma anche del rapporto con la lettura in generale, infatti si sono complimentati ed erano anche molto felici del fatto che ragazzi giovani, come noi avessero promosso un’iniziativa del genere e l’avessero portata avanti.

 

Avete incontrato anche gente un po’ maleducata?

 

Victoria: Sì, questo sì.

 

Giuseppe: L’abbiamo incontrata, ma lo scambio libero è anche bello per questo.

Victoria: Anzi di gente maleducata ne abbiamo incontrati poca. In genere la gente è pacifica vedendoci con quest’iniziativa. Vorrei ricordare un po’ a tutti  che quest’iniziativa parte anche dal pensiero che i libri fanno parte del nostro passato e del nostro futuro, sono la prima fonte di comunicazione e scambio che noi abbiamo avuto, dopo il parlato. E penso che sia importante anche ricordare non soltanto chi ha voluto scrivere, ha voluto mettere del suo, ma anche il percorso dell’uomo che c’è dietro, non soltanto al libro, ma alla cultura in generale, una persona che non è abituata a leggere ha diversi modi adesso di approcciarsi alla cultura, perché fa parte della storia dell’uomo, non possiamo legare l’uomo in quanto tale, noi siamo uomini e non possiamo negarci la nostra storia.”

Giuseppe: Abbiamo avuto l’aiuto di vari enti bagheresi, fra cui anche il Comune, la Consulta giovanile, ma anche la comunità giornalistica di Bagheria sono venuti tipo Pino  e Martino Grasso a vedere cosa facciamo.

Ai ragazzi del liceo cosa direste?

Giuseppe: Li inviterei a partecipare di più a questi eventi, ci aspettavamo maggiore  partecipazione,  sono venute più persone di  mezz’ età rispetto ai ragazzi del liceo.

Cosa direste ai ragazzi per invogliarli a leggere?

 

Giuseppe: “Di incuriosirsi, che c’è un mondo dietro ai libri.”

Antonino: “Finchè si avranno passioni non si cesserà di scoprire il mondo

 

Virginia Balistreri

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