Amnesty, per la difesa dei diritti umani: adesso anche a Bagheria

A volte, proprio le cose più importanti sono quelle per cui ci spendiamo di meno. Oggi il giornale scolastico vuole focalizzare la sua attenzione su un’importantissima associazione internazionale: l’Amnesty International. È un’organizzazione non governativa indipendente che si occupa della tutela dei diritti umani e che si riconosce nei principi della solidarietà internazionale. Fondata nel 1961 dall’avvocato inglese Peter Benenson, che lanciò una campagna per l’amnistia dei prigionieri di coscienza, conta attualmente due milioni e ottocentomila soci, sostenitori e donatori in più di 150 paesi. La Sezione Italiana ne conta oltre 70.000. I soci dell’Amnesty si dividono in due gruppi: il sezione giovani, che va dai 14 anni ai 26, e la sezione adulti, dai 26 in su. Il colore ufficiale di questa associazione è il giallo e il suo logo raffigura una candela accesa nel filo spinato: questo richiama la recinzione di un campo di prigionia, a simboleggiare la detenzione protratta e le violazioni dei diritti umani perpetrate nei confronti dei prigionieri di coscienza; la candela accesa, che rimanda al motto spesso ricordato all’interno di Amnesty International “è meglio accendere una candela che maledire l’oscurità”, rappresenta la volontà, da parte dell’organizzazione, di tenere sotto la luce dei riflettori ciascuna singola violazione dei diritti umani sulla quale essa lavora, perché l’opinione pubblica possa esserne edotta. Un ulteriore significato leggibile nella luce della candela è la speranza nella giustizia per tutte le vittime delle violazioni dei diritti umani.
Proprio nella nostra Bagheria, da qualche tempo, è nato un altro piccolo ramo di questa associazione, ad opera di una decina di giovani cittadini, alcuni dei quali frequentano il nostro liceo. Per saperne di più, ci siamo rivolti a Giuseppe Castiglione (IV I) , il quale ha gentilmente dedicato il suo tempo alle nostre domande. Ci ha spiegato che il gruppo di Bagheria, della sezione giovanile, si tiene in contatto con il principale di Palermo, cui fanno capo tutti vari “rami” della Sicilia, e contribuisce, nel suo piccolo, sia alle cause locali che a quelle internazionali, organizzando attività di sensibilizzazione e raccolte firme per gli appelli e le petizioni internazionali. Spesso i nostri ragazzi lavorano a contatto diretto con la gente, magari aprendo un dialogo, per strada, con i passanti, oppure organizzando una piccola vendita di dolci, per la raccolta di fondi atti a finanziare il gruppo nell’organizzazione di altri eventi, nella realizzazione di volantini o quanto necessario nella campagna di sensibilizzazione.
La loro attività si intensifica soprattutto all’interno delle scuole, con la visione di film, l’apertura di dibattiti e la conduzione di sondaggi, volti alla riflessione su temi socialmente importanti, ma a volte poco sentiti. All’interno di ogni scuola c’è un ragazzo che si occupa delle eventuali raccolte firme e la prossima conquista in questo settore sarà per loro la creazione di una sorta di bacheca per ogni scuola, su cui affiggere documenti, volantini o inviti ai prossimi eventi organizzati dall’Amnesty Bagheria. Le difficoltà maggiori, però, si riscontrano tra i più grandi, spesso diffidenti o addirittura ostili nei confronti di alcune cause. Giuseppe ci fa l’esempio della petizione per l’abolizione dei quartieri Rom e la piena integrazione di queste persone nella società. Soprattutto dai colloqui con gli adulti, infatti, sia per xenofobia che per esperienze più o meno personali, emergono pareri contrari a tale causa.
L’Amnesty Bagheria non ha ancora una sede fissa, ma si riunisce una volta a settimana al Bar dello Studente nell’attesa che il Comune possa consegnarle uno dei beni confiscati alla mafia. A questo proposito, Giuseppe ci dice che proprio il Comune di Bagheria aiuta la piccola associazione nell’organizzazione degli eventi, mettendo a disposizione gli spazi o la strumentazione, a seconda dell’attività da svolgere. Il prossimo evento in programma è il “Cineamnesty”: si tratta della proiezione di quattro film che si terrà a Villa cattolica nei seguenti giorni e orari:
– 3 MAGGIO alle 20:30 “Diamanti di sangue”
– 17 MAGGIO alle 20:30 “Milk”
– 31 MAGGIO alle 18:00 “Pocahontas”
– 7 GIUGNO alle 20:30 “We want sex!”
L’invito è rivolto a chiunque abbia voglia di partecipare; per la visione di tutti i film sarà chiesto un contributo di 1 euro per la tessera; ad ogni proiezione, inoltre, sarà possibile fare un’offerta libera a partire da 1 euro. Cineamnesty è un’iniziativa finalizzata alla riflessione su temi quali l’omofobia, lo sfruttamento dei paesi sottosviluppati e la condizione della donna, scegliendo di rivolgersi anche ai più piccoli, con la proiezione di un cartone animato.
Ricordiamo, infine, che chiunque può entrare a far parte dell’associazione rivolgendosi ad uno degli attivisti per maggiori informazioni.

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