Soluzione all’obesità: cibo sano e tanto movimento fisico

MTV_Used_To_Be_FatL’obesità è una malattia abbastanza diffusa fra gli adolescenti ed in special modo negli Stati Uniti. Lo possiamo vedere in programmi televisivi come “Teenager in crisi di peso” su Mtv, dove numerosi ragazzi decidono di cambiare vita dopo anni di vivere nel malessere.

Sorprendentemente, negli ultimi dieci anni il tasso di obesità fra i bambini americani tra i 2 e i 5 anni si è quasi dimezzato. Grazie a cosa? Forse dovremmo chiederci ‘grazie a chi?’
120903_michelle_obama2_ap_328Michelle Obama ha realizzato e sta realizzando un lavoro eccelso con le sue campagne incentrate su problematiche come queste. I suoi progetti sono concentrati su due regole fondamentali: il movimento, inteso non solo come la semplice attività fisica, ma anche come “una semplice passeggiata”, e la sana alimentazione.

Mangiare sano è una delle regole principali dello “stare in forma”. Riferendoci sempre all’America, possiamo trovare molto diffuso il junk food, il “cibo spazzatura”. Tutto il giorno si è a scuola o al lavoro e, quando la sera si torna stanchi a casa, è più facile servirsi del cibo pronto.

Una significativa battaglia di Michelle è quella contro le lobby industriali: vengono tassati i prodotti zuccherati e i cibi grassi, via i distributori dai luogni frequentati dai più giovani. Certamente molti problemi vanno ancora risolti, poiché l’obesità accompagna ancora le vecchie generazioni, ritrovandosi tale disturbo in donne sopra i 60 anni.

In Italia non si è ancora giunti a sponsorizzare una campagna così radicale. I dati che però ci fornisce l’Istituto Superiore della Sanità evidenziano un quadro piuttosto critico: il 22% dei bambini fino ai 14 anni sono in sovrappeso, il 10% obesi con percentuali più alte al Centro e al Sud. Possiamo però dire che nelle famiglie si ha più consapevolezza dell’importanza di una corretta alimentazione. La domanda quindi è solamente una: il modello americano sarà riproducibile anche qui da noi?

Sicuramente la nostra salute ce ne sarebbe riconoscente.

Sarah Torregrossa

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